Verita' contro menzogna

Con questo Blog voglio smentire le notizie false che vengono divulgate su internet, giornali, televisione e su qualsiasi mezzo di telecomunicazione. Potete denunciare ogni abuso che tenti di diffondere notizie menzognere e tendenziose allo scopo di creare discriminazioni e razzismo.

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mercoledì 28 maggio 2008

Stessi pesi stesse misure?


Non sempre si usano stessi pesi e stesse misure come non sempre le reazioni sono le stesse.
Mi riferisco alle recenti notizie sul ministro della cultura Egiziano Faruq Hosni, che ha dichiarato durante una seduta del parlamento che: non avrebbe esitato a bruciare libri israeliani se ne avesse trovati nelle bliblioteche egiziane.
A parte la gravita’ delle dichiarazioni che sono rivolte ad una nazione che ha ormai da diversi anni ha buone relazioni diplomatiche, a parte che tra Egitto e Israele le relazioni culturali sono quasi nulle se non inesistenti, la gravita’ del fatto e’ che il responsabile e’ il canditato alla nomina a rappresentante alla cultura dell’Unesco. Per non citare che ll prossimo anno l’Egitto sara’ ospite d’onore alla Fiera del Libro a Torino.
A parte il fatto che la totalita’ dei giornali italiani, eccetto il Corriere della Sera, ha ignorato la notizia e gia’ questo mi sembra scandaloso. Anche da Israele non si sono avute reazioni di rilievo, come dalle organizzazioni, che dalle comunita’ ebraiche, quasi si volesse minimizzare l’accaduto.
Adesso facciamo una considerazione: se il ministro in questione fosse stato israeliano la reazione sarebbe stata la stessa?
Sicuramente no. Le Organizzazioni Islamiche avrebbero gia fatto manifestazioni di protesta bruciando bandiere facendo roghi di qualsiasi testo che avesse una sola parola di ebraico.
Tutti i media avrebbero gonfiato la notizia fino all’inverosimile con la conseguenza di sfociare in violenze.
Perche’ tutto questo non succede?
Principalmente perche’ in Israele la liberta' di parola e’ garantita e quindi non e’ammissibile fare dei roghi di libri solo perche’ di provenienza araba, secondariamente perche’ questo tende a smentire l’esistenza della cosidetta “lobby ebraica”, che con le sue ramificazione sul mondo intero, potrebbe condizionare la divulgazione delle notizie e che potrebbe pianificare manifestazioni e rivolte come normalmente e’ avvenuto e avviene nel mondo Islamico. Non ci dimentichiamo di diversi episodi avvenuti di recente quando, a torto o a ragione, le reazioni sono state cosi’ violente da creare ondate di panico in tutto il mondo occidentale con il risultato che la ricerca di una distensione da una parte era accolta con urla piu’ forti dall’altra.
Voglio stare a vedere se durante il prossimo anno qualcuno tentera’ di boicottare l’Egitto alla Fiera del Libro o se sara’ accolto come un vero e proprio ospite d’onore.

martedì 27 maggio 2008

Ogni occasione e' buona


Sembra che ce l'abbia con lui......... ma purtroppo i suoi scritti non possono passare senza una replica.
Mi riferico al "famigerato" sig. Blondet di http://www.effedieffe.com/ che nell'articolo dal titolo: Siamo alle leggi razziali? ,che e' pubblicato nella sezione "politica interna"(qui si dovrebbe occupare della politica Italiana), senza mezzi termini e senza giri di parole affianca e rende succube la politica Italiana da quella Israeliana.
Per lui ogni spunto e' utile per rinfocolare l'antisemitismo e l'odio per Israele. Trova appigli nelle piu' futili delle notizie per sovvertire la realta' delle cose, come se la sua fosse la unica verita'.
Allora voglio scrivergli una lettera ma la pubblichero' qui perche' sono stanco dei suoi insulti alla mia intelligenza e a quella delle persone di cultura:

Spett.Le Sig Blondet,
Le scrivo da questo blog cosi' posso evitare la censura della sua redazione e la mia impossibilita' a replicare agli insulti che sicuramente non manchera' di accludere ad una sua eventuale risposta.
Devo dissentire da quello che scrive. In base a quale logica puo' accomunare i fatti che accadono in Italia con quello che succede in Israele? Noto con disappunto che come al solito omette parte delle notizie (leggi verita'). In israele gli arresti preventivi si fanno solo se c'e il sospetto di terrorismo, del resto che scopo c'e' ad arrestare qualcuno dopo che si e' fatto saltare in aria mandando al creatore qualche decina di cittadini. Lei travisa quando una persona e' convocata a un distretto di polizia con un avviso di garanzia ed un arresto preventivo, solo dopo, se ci sono i termini il gip conferma l'arresto in base alla legislazione Italiana.
Gli studenti di cui parla' spesso sono il braccio violento di Nasrallah. Questi angioletti sono quelli che generalmente si occupano degli "affari sporchi" ( organizzazione di cellule terroristiche, attentati e omicidi), Nasrallah lui se ne sta al sicuro a Tehran spargendo ideologia dai suoi farneticanti sermoni.
Nel proseguo ricorda la notizia dei libri bruciati ad Or Yehuda, quei libricini che erano di propaganda religiosa sono diventati, per lei, dei "Vangeli" ma omette di dire che il gesto e' stato ampiamente condannato dalla maggioranza degli Israeliani, ma a questo a lei non conviene menzionarlo sarebbe come dire che in Israele ci fosse una "democrazia" e questo smentirebbe le false affermazioni su molti dei suoi articoli.
Come al solito le sue preveggenze vanno ben oltre, riesce addirittura a vedere nel prossimo futuro con un ritorno del nazismo travestito da rabbino. Ma non le sembra di esagerare? Non pensa che sta superando i limiti della decenza ? Se l'accusano di antisemitismo non e' casuale, e' Lei che si attira queste accuse addosso. Non dovrebbe fare una pausa di riflessione e prendersi una lunga vacanza, probabilmente il troppo lavoro deve averle creato qualche stress psicologico.
Distini Saluti
Angelo Shai




lunedì 26 maggio 2008

Sembra fantascienza

Mi scuso per la lunghezza ma ho preso tutto il testo pubblicato su http://www.effedieffe.com/dal titolo "Testimone di verita" di Maurizio Blondet
La prima parte e' la lettera che un lettore di origine ebraica ha inviato e la seconda parte la risposta dell'autore, Blondet
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«Caro direttore io sono di origine ebraica e nonostante questo (ma poi perchè?) sono un suo affezionato lettore che la stima per il suo coraggio di andare controcorrente e di dire la pura e semplice verità anche a costo di pagarne il prezzo.Detto questo Le dico che quello che sta succedendo in Palestina è una vergogna ignobile:la cosca attualmente al governo della Knesset sta massacrando un popolo intero nel silenzio totale sia della politica (quella che conta, non certo l’Italia un Paese geniale governato da buffoni buoni per qualsiasi operazione di burattinaggio) che dei media internazionali, entrambi controllati in gran parte da una lobby governata dall’ala peggiore dell’ebraismo mondiale (purtroppo al di là delle paranoie nazistoidi vi è un pesante fondo di verità in merito al potere nel mondo delle élites finanziarie, politiche e massoniche ebraiche che Lei con grande conoscenza e aggiungo coraggio ben descrive).Ebrei/Israeliani per bene, che hanno la forza di indignarsi e di combattere questo schifo ve ne sono ancora molti (tra tutti gli splendidi ragazzi aderenti al movimento dei refusnik, i militari che affrontano la galera pur di non prestarsi più a questo massacro indegno), ma la loro voce è sempre più flebile e sempre più soffocata da questi macellai al governo (il meno bestia, Sharon, i rabbini fanatici lo hanno quasi spedito al creatore con una bella ‘pulsa denura’ spieghi lei ai lettori che cos'è...)che scambiano il diritto di vivere e prosperare in una terra che una volta era (parzialmente) loro con l’oppressione spietata di un popolo.I palestinesi avranno anche le loro colpe (in primis essersi quasi sempre affidati a capi popolo farabutti e/o ladri), ma quello che hanno e stanno subendo è inimmaginabile: il secondo esercito più potente del mondo (e i suoi alleati ora servi USA) li ha ridotti ormai neanche più alla disperazione ma alla pazzia a furia di torture e umiliazioni e quello che è scandaloso tutto succede NEL PIU’ TOTALE SILENZIO O MEGLIO ACCONDISCENDENZA DEGLI ORGANI DI INFORMAZIONE INTERNAZIONALI.La saluto e Le rinnovo la mia stima.Le ricordo solo che noi ebrei non siamo tutti malvagi anche se leggendola capisco sempre più che la nostra colpa è stata rifiutare il cristianesimo tout-court a volte anche solo per tradizione familiare quando invece esplorandone meglio il messaggio se ne può capire la vera portata: la grande lezione di perdono e di pietà verso tutta l’umanità.Non so se la cosa Le farà piacere, ma dopo averla letta sto pensando seriamente di battezzarmi e di abbracciare la sua fede.Con grandissima stima Roberto».


Caro Roberto, sono io che ti devo la massima stima, e ti ringrazio per la tua generosità e il tuo coraggio.Tutto quello che dici è vero.E’ vero, verissimo, anche che esistono splendidi coraggiosi israeliani che s’oppongono all’atrocità continuata di Israele, a cominciare dai «refusnik» - i soldati e ufficiali che si rifiutano di andare a commettere delitti contro civili a Gaza, per non dire del gruppo che si chiama B’Tselem, dei «Medici per i diritti umani», del Comitato Pubblico contro la Tortura, di Neturei Karta e di tanti altri che non conosco, perché - anche questo è verissimo - non solo i grandi giornali non ne parlano mai né li intervistano, ma anche io non ne parlo spesso, li conosco poco.Alcuni però li ho conosciuti.Ci fornivano molte informazioni, tremende.Spesso chiedevano aiuto a noi giornalisti occidentali, come fossero prigionieri nel Quarto Reich: diffondete la verità su di noi e su ciò che accade qui… noi rispondevamo: ma vi rendete conto che, se solo proponiamo ai nostri direttori le notizie che voi ci date, non le pubblicheranno?E che se le pubblicassimo, tutti i media ci darebbero degli «antisemiti»?Loro cercavano di suggerirci dei mezzi per dire la verità senza suscitare non tanto l’accusadi antisemitismo, ma il riflesso di rifiuto che gli ebrei in genere provano di fronte ad accuse,il riflesso della «paura dell’antisemitismo», che li obbliga a far quadrato «per Israele», a negare, a nascondere e ad accusare gli altri di razzismo.
Questi conoscevano bene quel riflesso condizionato, millenario, del «popolo perseguitato», miscuglio inestricabile di narcisismo e di solidarietà comunitaria, di falsa coscienza e di istintodi autodifesa: lo conoscevano perché avevano dovuto superarlo, e posso immaginare che lo sforzo sia eroico, perché questa è una catena invisibile ma fortissima, per quasi ogni ebreo.Come il tuo sforzo, Roberto.Finivamo per sospirare insieme: impossibile dire la verità senza incorrere nell’ «antisemitismo». Eppure, se solo le voci di questi coraggiosi testimoni di verità, inattaccabili in quanto ebrei, fossero riprese e diffuse dai media, ciò basterebbe a rovesciare la situazione politica non tanto «verso» Israele, quanto nello stesso Israele - che è quel che conta.Perché sicuramente altre migliaia di ebrei che non si espongono, disapprovano in cuor loro quel che accade; e se udissero voci di denuncia dal loro stesso popolo, troverebbero il coraggio di opporsi.
Oggi gli israeliani vengono fatti vivere in una psicosi d’assedio e di paura dal loro stesso regime bellicista e zelota, perché solo così questo può giustificare i suoi atti di guerra contro una popolazione inerme, i suoi eccidi di donne e bambini, la malafede nelle «trattative» cosiddette«di pace» (mai e poi mai lasceranno che i palestinesi abbiano uno stato vivibile): lo facciamo per difendervi, perché «Israele è in pericolo nella sua stessa esistenza»; e intanto mandano i fanaticiad estendere «colonie», intanto rubano terreni e case degli altri, ogni giorno un po’.Come dice Isaia: «Maledetto chi aggiunge casa a casa e terreno a terreno, finchè rimanga solo ad abitare sulla terra».E’ una sorta di incantesimo maligno, quello che irretisce gli israeliani e la parte preponderante della diaspora, e li rende complici, a volte «volonterosi», dei carnefici, di quella specie di Quarto Reich super-armato che è Israele.Ma dopo aver sospirato insieme a quegli amici israeliani, noi giornalisti ce ne andavamo con una specie di gioia nel cuore, inspiegabile.Perché?
Ma perchè avevamo trovato esseri che si sentivano parte della comune umanità, che si sentivano responsabili per un’altra parte dell’umanità…E’ un sentimento così raro da trovare in Israele!Ci si parlava.Ci si capiva.Non si doveva aver riguardi da parte di noi goym, né loro avevano reticenze né sottofondi dell’anima.Che sollievo, in Israele, trovare gente «come noi»!E guarda che «come noi» non significa «buoni».«Noi», comune umanità, siamo un po’ cattivi, minati dal peccato originale, inclinati al male.Ma «come noi» significa riconoscersi «uguali» nell’obbligo verso altri uomini.Anche verso i nemici.Come dirlo?
Lo dirò con le parole di Simone Weil, che morì sul limitare di farsi cristiana: «La nozione di obbligo predomina su quella di diritto, che le è subordinata».E poi: «L’obbligo lega solo gli esseri umani. Non c’è obbligo per le collettività in quanto tali. […] L’obbligo è eterno. Risponde al destino eterno dell’essere umano. Perché soltanto l’essere umano ha un destino eterno, le collettività umane non ne hanno».Ciò si applica benissimo ad Israele, non trovi?Ma che cosa vuol dire, applicato ai palestinesi?Certo, si ha il diritto ed anche il dovere di rispondere a chi ti spara dei Kassam.Però, come parte della comune umanità, si ha l’obbligo di sentire il nemico come «uno di noi».Uno che ha le sue ragioni, che deve essere ascoltato, e non solo trattato con missili e bombardamenti.A cui possiamo aver fatto un torto, e che dobbiamo riconoscere.
Gli israeliani «sentono» i palestinesi come belve o scarafaggi.Li hanno disumanizzati - esattamente come l’ebreo nel nazismo fu disumanizzato, e per questo gli si poterono fare cose orrende con «buona coscienza».Bisogna riconoscere che essere stati vittime non ci ha vaccinato dalla peste della disumanizzazione del nemico, che questa peste è in agguato dentro di noi.Riconoscere nel nemico un nemico legittimo, che è umano, partecipe del destino eterno, a cui si deve giustizia e rispetto: ecco l’obbligo, secondo Simone Weil.
Vedo che tu riconosci quest’obbligo, caro amico.Perché testimoni la verità, per quanto ti costi come ebreo.Ora, tu esprimi il desiderio del battesimo.Non c’è cosa che mi rallegri di più, e per quanto sta in me ti incito a farlo: la tua anima merita la grazia, è della tua anima e della sua felicità eterna che si tratta.Non faresti altro che incontrare il Messia, venuto per voi prima che per noi; nessun «abbandono» ma compimento.Però non so se ho il diritto di chiedere questo.
Vedi, si dice nelle Scritture che gli ebrei non troveranno pace né salvezza se non quando diranno: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore».Ovviamente, i cristiani interpretano questa frase come il riconoscere Cristo, il Messia.Ma non sono sicuro che sia questo tutto il significato.Io sospetto che «Benedetto colui che viene nel nome del Signore» si debba pensarlo di ogni uomo. Almeno, così la pensava Simone Weil: l’obbligo che abbiamo verso ogni uomo dipende dal suo destino eterno.Ogni uomo - anche il palestinese, anche Hezbollah, il siriano o l’iraniano - viene «nel nome del Signore», in questo senso: che il Signore ci avverte: attenti, è una mia creatura, gli ho promesso l’immortalità, ho lavato le sue colpe col Mio sangue.Ecco - credo che a chi è nato ebreo si richieda - preliminarmente almeno - questo: riconoscere in ogni uomo uno che «viene nel nome del Signore».Perché l’educazione e la religione ebraica dicono il contrario: che gli altri uomini sono «animali parlanti», che per loro «non c’è parte nel mondo a venire», eccetera.Significa farsi cristiani, questo?
Certo, noi goym l’abbiamo imparato da Cristo (o meglio: ci sforziamo di impararlo, senza riuscirci tanto bene).Ma, come dice Simone Weil, questo atteggiamento è pre-cristiano: «Migliaia di anni fa, gli egiziani [nel Libro dei Morti, là dove si parla dell’esame che l’anima subisce nell’aldilà] credevano che un’anima non potesse giustificarsi dopo la morte se non poteva dire: ‘Non ho fatto patire la fame a nessuno’ ».Il primo obbligo verso l’altro uomo è sopperire ai suoi bisogni terreni di base.Il più elementare, è non fargli soffrire la fame.Il rispetto che siamo obbligati a rivolgergli consiste anzitutto in questo; non umiliarlo con la fame, perché la fame umilia, fa perdere ogni dignità.
Dunque pensiamo cosa fa Israele oggi, affamando deliberatamente un milione e mezzo di persone a Gaza, negando loro il pane.Quali pene eterne attira sulla sua testa collettiva.Se le attira «come corde di carro», dice Isaia.Cristo ci ha avvertito su come ci giudicherà: «Ho avuto fame e non mi hai dato da mangiare».E noi, finti innocenti: ma quando mai ti abbiamo visto chiederci pane?E Lui: «Ciò che non avete fatto a uno di questi, non l’avete fatto a Me».Dunque vedi: chiunque viene affamato, è il Signore che affamiamo.E’ nel prossimo che è il Cristo visibile, che dobbiamo soccorrere.Anche a noi è difficile dire, ad un povero sporco e malvagio, «Benedetto colui che viene nel nome del Signore».Per questo puoi diventare cattolico romano senza pensare di perdere nulla; siamo ancora alle prime lezioni anche noi, e spesso ci facciamo bocciare.Siamo tutti principianti.
Il solo nostro privilegio è che la nostra religione non ci incita a considerare gli altri uomini «animali parlanti», non condona la disumanizzazione del prossimo, fosse anche il nemico.E’ un aiutino, come dicono nei quiz TV.Perciò, mentre ti accolgo e ti abbraccio, penso anche che tu sia già cristiano, almeno principiante (come tutti noi).Vedo la tua esitazione, che mi commuove e mi accusa.Quando scrivi: «Caro direttore io sono di origine ebraica e nonostante questo (ma poi perchè?) sono un suo affezionato lettore», o quando scrivi «le ricordo che noi ebrei non siamo tutti malvagi», vorrei abbracciarti stretto.Come hai potuto pensare che ti avrei sbattuto la porta in faccia in quanto ebreo?O che io creda che gli ebrei siano tutti malvagi?E’ colpa mia e del mio modo polemico ed aspro, lo capisco: sappi però che è «giornalismo», polemica che non è volta ad uccidere o schiacciare ma a suscitare coscienza, almeno nelle intenzioni.
Ti prego di non credere che io abbia la minima diffidenza per un ebreo in quanto ebreo; ho, è vero, imparato a diffidare della loro educazione, istruzione «religiosa» discriminante, che disumanizza gli altri.Proprio per questo, penso che gli ebrei possano correggersi: perché ciò che c’è di malvagio in tanti di loro non è un derivato della «razza», di non so quale DNA, ma di un’educazione.E l’educazione, al contrario del DNA, si può cambiare.Anzi si deve, quando porta ad esiti di distruzione e di perdizione.Questo è tutto.Hai testimoniato la verità, perciò la tua anima è già sulla buona strada - il resto lo farà la Grazia - ma Dio non abbandona chi dice, dolorosamente, la verità anche contro di sé, o contro il suo popolo. E’ un merito che vale anche più, per chi è ebreo.Verso di te provo la gioia che provavo coi miei ebrei coraggiosi e veridici: gente «come noi».Non più giudeo né greco, ma solo uno «come noi».

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Sembra fantascienza..................
Innanzitutto voglio esprimere i miei dubbi sulla veridicita' delle origini del lettore.
Non mi convincono le affermazioni del lettore quando si riferisce ad Israele e la chiama Palestina, oppure che il governo e' gestito da una "cosca", ne tantomeno che l'Italia e' governata da buffoni.
Non mi convince nemmeno quando dice, e qui usa della retorica ormai rifatta , che Knesset e media sono controllate da una lobby ebraica internazionale. Come ciliegina sulla torta ci aggiuge :
(purtroppo al di là delle paranoie nazistoidi vi è un pesante fondo di verità in merito al potere nel mondo delle élites finanziarie, politiche e massoniche ebraiche che Lei con grande conoscenza e aggiungo coraggio ben descrive). Ma cosa vuole dire? Voleva trovare un giro di parole per dare una leccatina all'ego di Blondet. Per quello non ce ne bisogno Blondet il suo ego se lo lecca da solo. E da solo si scrive e da solo si risponde!!
Se uno si vuole convertire non lo fa perche non e' d'accordo con il governo ma per convinzione, ci si converte perche non si ha un buon rapporto con D-O non con le scelte del primo ministro.
I governi cambiano piu facilmente di quanto cambi la fede in D-O, oppure i lettori di Blondet cambiano religione come se si cambiassero d'abito.
Blondet si erge a predicatore usando frasi che venivano usate nelle "messe forzate" dove gli ebrei erano obbligati ad ascoltare sermoni di questo tono , dove il predicatore faceva apparire gli ebrei come malvagi che la loro unica salvezza era la conversione. Ma Blondet non si vergona per la sua nefandezza? Dell'uso che fa dello strumento del giornalismo e dell'informazione? Lui si definisce "giornalista" che le sue idee non sono atte ad uccidere o schiacciare, le sue idee lo sono di piu': se potessero massacrerebbero e calpesterebbero chiunque (di origine ebraica) nel nome del suo " giornalismo" e della sua bonta' Cristiana. Le sue idee sono le piu' pericolose, perche' sono l'ideologia del male che sfrutta le debolezze degli altri da usare come un'arma, e' gente come lui che tira il sasso e nasconde la mano. Questo moderno Torquemada che fa sermoni farneticanti contro i "malvagi ebrei" che non hanno ancora trovato la vera fede nel messia, costui che giudica senza giudicare se stesso. Tornasse alle sue origini e continui a scrivere solo di ufo e ricette di cucina e la smetta di tormentare chi non la pensa come lui.
Purtroppo l'ideologia del male di Blondet si sta diffondendo con rapidita' facendo leva sulle fasce meno colte e piu' condizionabili della societa'. Sta a tutte le persone d'intelletto denunciare queste persone mettendo in evidenza le aberrazioni della loro ideologia.

venerdì 23 maggio 2008

Ma anche Ansa fa cosi?

"Cinque palestinesi uccisi durante un attacco degli aerei con la stella di Davide contro una postazione di Hamas a sud di Gaza. Ne danno informazione fonti sanitarie"
Calma!! Non e' una notizia vera.......... ma a notizie simili diffuse dalle agenzie stampa ormai ci siamo abituati da tempo. Come notate poche righe riassumono un evento che e' sfociato nella morte di alcune persone. L'ignaro lettore come interpretera' questa notizia: Un bel giorno degli aerei Israeliani ,tanto per ammazzare la noia, individuata una postazione di Hamas cominciavano a bombardarla e nello svolgersi dell'azione faceva fuori 5 passanti che si trovavano li per caso. I medici dell'ospedale si mettevano in contatto con i giornalisti e li informavano dell'accaduto. Potrei essere un po' piu' romanzesco ma preferisco metterla sulla commedia tragicomica.
Vediamo invece come potrebbe essere la vera notizia: Cinque militanti facenti parte dell'organizzazione terroristica di Hamas da una loro postazione lanciavano ripetutamente razzi Quassam contro un kibbuz appena al di fuori della striscia di Gaza uccidendo un'agricoltore israeliano e ferendo due bambini. Due aerei Israeliani individuata la postazione dai quali venivano lanciati i missili la bombardavano uccidendo i responsabili dell'attacco contro il Kibbuz.
Questa notizia sembra piu' verosimile e con una logica, non come la prima che e' priva di qualsiasi collegamento con la realta' dei fatti.
Adesso facciamo una ulteriore analisi della prima notizia: Gli aerei con la stella di Davide! Ma cosa vogliono dire i giornalisti quando identificano cosi' gli aerei, ma anche i militari israeliani. Usano lo stesso metodo con tutte le nazione del globo o forse e' troppo impegnativo per loro scrivere Israele o Israeliani?
Ne danno informazione fonti sanitarie! Anche qui c'e' da notare che le informazione ci vengono date da una fantomatica fonte sanitaria. Chi sarebbe questa fonte? Il pronto soccorso? Il medico di famiglia delle vittime? Oppure il bidet dell'albergo? In fondo e' un sanitario anche lui! Come mai l'Autorita' Palestinese non ha un suo portavoce o un addetto stampa che da le notizie dopo che siano state vagliate? Allora i giornalisti prendono per scontata qualsiasi balla gli viene propinata dal primo che capita senza fare il piu' elementare riscontro.
Come mai i giornalisti svolgono la loro professione in questa maniera? Alcuni per la loro ideologia e per quello non c'e niente da fare, molti altri probabilmente per continuare a lavorare senza troppi grattacapi, cercando di legare il somaro dove il padrone vuole, solo che in questo caso il padrone sono i terroristi di Hamas che con metodi camorristici intimoriscono gli inviati dei giornali e se le notizie che vengono inviate al giornale non sono di loro gradimento possono creargli qualche problema.
Non vi dicono niente i sequestri lampo che sono avvenuti nella striscia di Gaza del giornalista del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi o della BBC Alan Johnston e degli altri diciotto avvenuti precedentemente?. Non tutte le cose si fanno cosi tanto per farle ma solo se si vuole ottenere uno scopo. I camorristi per ottenere il pizzo dai commercianti non danno fuoco a tutti, basta che ne incendino uno o due e gli altri saranno ben lieti di accontentarli. La stessa cosa accade a Gaza con i giornalisti, se ne sequestrano alcuni e gli altri saranno ben lieti di dare le notizie che il padrone vuole.
Meditate gente.....meditate

mercoledì 21 maggio 2008

I fantomatici danzatori di Blondet

Sul sito http://www.effedieffe.com/ esiste ancora questo filmato che viene presentato nella sezione video con una certa arroganza. Invece di fare sparire questa intervista che dimostra tutta la sua disinformazione, il Sig. Blondet la conserva con una certa fierezza nonostante le responsabilita' dell' 11/9 siano state attribuite, e da loro stessi confermate, ad Al-Qaida.
Nel video il Sig. Blondet usa la logica aritmetica delle somme per trarre le sue conclusioni per far ricadere le responsabilita' su Israele. Nel dettaglio lui comincia che gli esplosivi per far crollare le Twins sono stati introdotti negli edifici da impiegati di ditte di traslochi, senza che nessuno facesse il minimo controllo sono riusciti a portare in diversi piani e a minare i grattacieli.
Adesso faccio una piccola riflessione: ma quanto esplosivo ho bisogno per minare uno degli edifici? Come devo piazzare le cariche? Come deve avvenire la detonazione delle cariche affinche' abbiano un effetto devastante?
Di esplosivi, anche se si trattasse di termite come afferma l'inesperto Blondet, ce ne vorrebbero diverse migliaia di chili e quella non e roba che si compra al supermercato e anche se fosse stata rubata in qualche cantiere la polizia di mezzo mondo starebbe alla ricerca dei responsabili.
Secondo punto: per piazzare le cariche affinche' siano efficienti bisognerebbe fare dei fori nelle strutture portanti e introdurre l'esplosivo. Possibile che nessun impiegato o nessuno della sicurezza e nessuna videocamera di sorveglianza abbia notato nulla di strano nei giorni precedenti, vista la mole del materiale da piazzare ci sarebbero volute almeno alcune settimane.
Per ultimo per avere un effetto deleterio il brillamento delle cariche deve avvenire in una seguenza prestabilita e non in un unico colpo altrimenti l'effetto sarebbe l'opposto perche' si potrebbero tagliare i collegamenti delle varie cariche ad avere una esplosione parziale.
Adesso per far questo ci vorrebbe una sala di controllo dove piazzare tutti gli apparecchi necessari che sia collegata alle torri con una infinita di cavi , il collegamento delle cariche per radiofrequenza e' da escludere in una zona dove l'inquinamanto da onde radio e' al massimo, e non risulta che ci fosse un qualsiasi cavo collegato con l'esterno.
Alla luce di queste ossevazione e' da escludere qualsiasi esplosione durante l'attacco alle Twin Towers ma che i crolli siano dovuti solamente alle conseguenza degli impatti con gli aerei.
Continuando con il video il Sig. Blondet parla di cinque persone che danzavano in un parcheggio da dove si potevano vedere il fumo che usciva dalle torri. Una signora ha chiamato la polizia che e' intervenuta e ha fermato i cinque che sono stati condotti nella centrale di polizia dove sono stati identificati come Israeliani con il passaporto scaduto e quindi espulsi. Secondo Blondet questi Israeliani che erano ex militari e quindi affiliati al Mossad sono stati fatti uscire dagli USA e non indagati per gli attentati con la scusa dei visti scaduti.
Facciamo ancora delle riflessioni: in un primo momento non si era capita la gravita' di quello che stava accadendo, ricordo quel giorno che insieme ad un amico di NewYork vedendo le prime immagini televisive il suo commento era di derisione per i piloti di aerei ed elicotteri che intasano il cielo della metropoli e che un incidente del genere se lo potevano aspettare, quindi quei ragazzi pensavano di trovarsi davanti un evento fuori dal normale e non ad una catastrofe causata da attentati, quidi la loro reazione puo' essere umanamente, ma non moralmente, giustificata.
Tutti sanno che in Israele il sevizio militare e' obbligatorio per tre anni per tutti gli uomini e di due anni per le donne quindi qualsiasi cittadino israeliano, o la stragrande maggioranza, sono ex militari.
Pensate che uno che fa parte del Mossad lo vada a dire in giro o a mettere un qualsiasi investigatore nella condizione di sospettarlo?
Innanzitutto un agente segreto avrebbe una copertura a "prova di bomba" sicuramente avrebbe un passaporto che non lo riconduca la suo paese di origine e sopratutto non si metterebbe in bella mostra sapendo di avere sulla coscienza qualche migliaio di morti.
Per concludere, il sig. Blondet ha detto in poche frasi una serie di fesserie delle piu inique gettando benzina sul fuoco e creando ulteriore odio contro Israele.
Il Sig. Blondet che si puo definire il Pifferaio magico che cerca proseliti in quelli che la pensano come lui e che cerca di convicere gli altri con le teorie piu' assurde.
Nei suoi articoli pubblicati nel suo sito non cela minimamente il suo odio per Israele e il suo violento antisemitismo dettato dalla piu convinta ammissibilita' per il nazismo. Questo signore che si sente un dio non accetta alcuna critica, questa specie di Narciso al minimo accenno di contestazione ti caccia via in malo modo dal suo sito, sicuramente e' piu' facile dire falsita' senza che nessuno possa controbatterle, questa in ambienti civili viene chiamata dittatura.
Stia tranquilla questa spregevole persona che non la faro' arricchire con la mia presenza cliccando sulle sue pagine web.

martedì 20 maggio 2008

Informazione scorretta

A un ricerca biografica di Menahem Begin mi sono imbattuto nel sito http://www.disinformazione.it/ che alla pagina http://www.disinformazione.it/biografia_begin.htm pubblica la biografia dello statista in maniera scorretta e faziosa.
Per cominciare la biografia di Begin si interrompe al 1948, invece di estenderla fino alla sua morte nel 1992, dando ampio risalto alle sue azioni terroristiche che erano state condannate dalla gran parte delle altre forze politiche del tempo.
Nel fondo della biografia, in neretto c'e la seguente dicitura: Al terrorista Menachem Begin, venne assegnato nel 1978 il Premio Nobel per la Pace!!!
A qusto punto la domanda e' spontanea , alla fondazione Nobel sono fuori di testa per dare il premio per la pace a un personaggio che si e' macchiato solo di crimini?
La verita e' che se cerchiamo su siti specializzati in biografie scopriamo che la carriera politica di Begin, anche se controversa per alcuni punti di vista, e' ricca di azioni atte a cercare accordi di pace con i paesi arabi vicini che si sono conclusi con la firma degli accordi di Camp David con Anwar al-Sadat che sanciscono una pace duratura con l'Egitto.
Lasciamo da parte la biografia di Begin e invece facciamo qualche altra ricerca, sono curioso di saper chi e' il gestore del sito: il nome che viene fuori e' Marcello Pamio.
Adesso per saperne di piu di lui faccio una ricerca biografica che mi da questo risultato: http://www.riflessioni.it/enciclopedia/pamio.htm. Ad una lettura attenta ecco cosa se ne puo' trarre, che Il sig. Bamio si spaccia per giornalista e ' scrittore quando e' soltanto un perito elettronico con una infarinatura in infermeria dove parole sue : ha imparato ad usare ed abusare di tutti i medicinali in commercio!! Forse e' anche tossicodipendente?. Devo supporre allora che i suoi scritti sono frutto dei suoi stati di allucinazione che l'attacco che sferra alla societa' e' dettato dalla sua eccentricita'. Quale e' l'attendibilita' che da un paldino dell'informazione come lui ci puo' aspettare? Nessuna e ripeto nessuna perche' questa specie di omuncoli che si spacciano da intellettuali non sono altro che plagiatori di notizie altrui, che prendono gli articoli di altri (magari piu' qualificati di loro) che tolgono fuori le frasi che a loro fanno comodo e da quelle fanno notizie a loro uso e consumo, spacciandole per scoop.
Una raccomandazione per tutti in naviganti in rete: quando fate delle ricerche andate sempre in piu siti non vi fidate del primo che vi capita altrimenti potreste trovare un sito come il succitato che vi fornira' solo false notizie.

domenica 18 maggio 2008

Tanto per cominciare

La cosa che piu' mi ha colpito, in questi ultimi tempi, ma la cosa e' sempre esistita, il proliferare in maniera selvaggia, senza nessun controllo e senza nessuna preoccupazione del danno che possono creare, di siti internet a carattere diffamatorio.
Dietro una facciata di siti di informazione si celano invece vere e proprie organizzazioni criminali atte a crearsi un seguito di lettori che possono abbindolare con notizie palesemente false.
Ma come mai i lettori non si accorgono che le notizie sono false?
Il trucco e' semplice, basta far diventare la notizia da poche righe, in una enciclopedica sequela di dati e frasi riprese da i piu' disparati testi, cercare di estrapolare dalle fonti solo quello che interessa all'autore e il gioco e fatto.
A questo punto l'articolo e' stato creato ad hoc per colpire un personaggio scomodo, un gruppo di persone, una nazione, e perche' no anche una etnia.
Per il momento non voglio scendere in particolari, ma voglio solo lanciare un sasso nello stagno per far muovere queste acque immobili nel seno dell'incosapevolezza.